Il racconto del restauro



IGT intervenne con un innovativo progetto di comunicazione, finalizzato a valorizzare il monumento, la sua storia e le importantissime scoperte che il restauro ha portato alla luce. Il progetto di comunicazione, diretto da Alberto Abruzzese,  si è rivolto  ad una platea internazionale per  divulgare l'eccellenza raggiunta dal metodo di restauro italiano che proprio in questo complesso restauro aveva chiamato a  raccolta le maggiori istituzioni di ricerca del settore,  che avevano messo a disposizione le loro tecnologie e le loro conoscenze per un approfondito screening scientifico del monumento.

Per i lavori di restauro fu realizzato un ponteggio completamente trasparente e calpestabile così da consentire ai visitatori di osservare da vicino i dettagli dell’opera. Contemporaneamente un portale dedicato rese possibile la diretta, 24 ore sue 24, di tutte le fasi del processo di restauro, grazie a un sistema di webcam che portò sul sito milioni di visitatori da tutto il mondo. Il portale dedicato al Progetto Mosè ospitò inoltre una “Mostra Virtuale” nella quale fu raccolta una grande quantità di materiale concernente la Tomba e la sua storia, oltre alla bibliografia, iconografia e filmografia sul genio di Michelangelo.

Il Mosè e il mondo della cultura

In occasione del Progetto Mosè, per ampliare la riflessione sulla figura e il significato della statua di Mosè e della intera Sepoltura di Giulio II, fu organizzato all'Accademia di San Luca a Roma il convegno internazionale (in diretta anche sul sito web) “Mosè: Conflitto e Tolleranza” nel quale si confrontarono con un approccio interdisciplinare intellettuali come James Hillmann, Adriano Prosperi, Ch. L. Frommel, Alberto Abruzzese, Massimo Cacciari, Gillo Dorfless, Konrad Oberhuber e Andrè Chouraqui
Fu solo la prima di una serie di iniziative finalizzate a raccontare il Mosè attraverso l’arte e la cultura. Fu  commissionata al compositore Michael Nyman un’opera musicale originale per quartetto d'archi e voce, presentata al Teatro Argentina nell'autunno del 2001, e al grande fotografo Helmut Newton una serie di scatti fotografici che offrirono una lettura iconografica nuova della statua e del Monumento.

A conclusione di tutto questo ciclo di iniziative, il grande regista Michelangelo Antonioni fu chiamato a girare il cortometraggio dal titolo “Lo sguardo di Michelangelo” che nel 2004 fu proiettato nei maggiori festival internazionali e che diede una nuova memorabile interpretazione della scultura di Michelangelo.

La cura di IGT verso questo monumento è continuata  negli anni successivi con il finanziamento di una pubblicazione scientifica affidata agli studiosi di Michelangelo che avevano contribuito al restauro e che avevano raccolto e riordinato tutto il materiale emerso nei secoli precedenti.

Il libro edito da Jaca Book, con il titolo “Michelangelo il marmo e la mente” e curato da Ch.L. Frommel, A. Forcellino, M. Forcellino, C. Echingen Maurach, ha visto la luce nel 2014 ed è stato tradotto in francese, tedesco e inglese, con il contributo della Getty Foundation a riconferma dell'alto valore scientifico delle conoscenze prodotte da questo restauro e dalle attività che intorno ad esso si sono susseguite per almeno un quinquennio.