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La cultura produce valore, un valore non solo immateriale ma anche monetizzabile, basti pensare che i musei statali in Italia generano 117.000 posti di lavoro, un numero recentemente confermato dal MiBACT secondo un'indagine condotta su un campione di 358 enti statali, suddivisi tra 32 musei autonomi e 326 che fanno parte dei 17 Poli Museali regionali.
117.000. Un numero di tutto rispetto, che secondo gli indici è destinato a crescere. Ma per capire davvero il peso che i musei hanno sull'economia, bisogna considerare che producono un ricavo di 27 miliardi euro: una cifra che ci restituisce l'importanza di un settore davvero strategico per il Paese. Un indotto generato grazie ai 53 milioni di visitatori annui (rif. 2017) e ai 24 milioni di turisti che visitano l'Italia per il suo patrimonio immenso: in pratica, 2 turisti su 10 sono turisti culturali.
E tra le tante informazioni interessanti dello studio, si evidenzia un potenziale inespresso che rappresenta uno spazio di crescita per i musei stessi. Dati e numeriche che potrebbero essere incrementati lavorando sull’offerta dei musei e quindi aumentando l’audience, e coinvolgendo in modo più diretto realtà aziendali e investitori nei programmi degli enti museali.
In questo contesto, l’impegno di IGT nel supportare il settore della cultura con un occhio sempre rivolto al futuro delle nuove generazioni, si è concretizzato nel progetto Generazione Cultura.
Il progetto, giunto alla sua quarta edizione, nasce con l’obiettivo di potenziare le competenze di giovani neolaureati in diverse discipline, valorizzando al contempo il settore dei beni culturali e quindi l’immenso patrimonio del nostro Paese, grazie ad una competenza e sensibilità acquisite e migliorate nel tempo.
Grazie allo stage presso alcune fra le più prestigiose istituzioni culturali italiane, Generazione Cultura prosegue nella formazione di professionisti di questo settore: fra i 150 ragazzi delle prime edizioni, il 23% è già stato collocato e 35 neoprofessionisti hanno proseguito la loro esperienza.
Un contributo di valore per un settore che potrebbe arrivare a offrire, stime del Mibact alla mano, tra i 150 e i 200.000 posti di lavoro e che potrebbe generare un impatto sul PIL, diretto e indiretto, tra i 35 e i 40 miliardi di euro. Un tesoro per cui vale la pena rimboccarsi le maniche.