Sulla Via dei Tesori
Un appuntamento con l’arte palermitana
Il 2020 si apre con un nuovo, importante appuntamento con l'arte: IGT sostiene il restauro di tre beni culturali presenti sul territorio siciliano, selezionati attraverso l'edizione 2019 del Festival delle Vie dei Tesori. Nato nel 2006 dalla volontà di alcuni giornalisti e operatori culturali di Palermo, il festival si svolge ogni anno tra settembre e novembre ed è uno degli appuntamenti più importanti in Italia dedicati alla valorizzazione del patrimonio culturale: oltre 450 beni resi visitabili, per un programma che trasforma le città siciliane in un grande museo diffuso.
Tra i beni al centro del programma del festival, sono state selezionate tre opere di particolare pregio che necessitano di interventi urgenti.
Dipinto a olio della Cappella della Mortificazione di Trapani
La Cappella della Mortificazione di Trapani è un gioiello del XVIII secolo, realizzato su progetto dell'architetto Giovanni Biagio Amico. All'interno della Cappella si trova uno splendido olio su tavola di autore ignoto datato XVI e XVII secolo che raffigura “La Pietà con le sante Lucia e Agata”, che è stato oggetto di un intervento per ripristinarne la pellicola pittorica.
Il restauro
Con il consenso della Sovrintendenza e della Diocesi di Trapani il dipinto è stato trasferito nello studio della restauratrice, Claudia Bertolino, che ha potuto continuare la sua opera anche durante il lockdown.
Sotto le sue mani il dipinto di autore ignoto, realizzato tra il XVI e il XVII secolo, torna alla sua bellezza originaria. E la restauratrice scopre che sotto la pellicola pittorica, che in diversi punti è molto compromessa, esiste una tavola molto più preziosa. Ripulendo lo sfondo scuro, che appariva come un ambiente montano, sono emersi un paesaggio marino con pescatori e barche e uno stemma misterioso: “cinque tavolini racchiusi in due quadranti, con gigli e un’aquila, iscrizione che non esiste nell’araldica siciliana”.
Il restauro è stato completato e l’olio su tavola è tornato alla Cappella.
Il campanile del Carmine di Marsala
Costruito nel 1513, il campanile è parte del complesso dell'Annunziata dei Frati Carmelitani ed è riconoscibile per una piccola cupola ricoperta di maioliche verdi. La struttura ha una caratteristica base ottagonale e una scala elicoidale in tufo giallo.
Il restauro
Gli interventi di restauro hanno riguardato sia la parte esterna che l’interno della torre campanaria: il campanile, infatti, necessitava di un intervento di consolidamento e di pulizia degli intonaci interni e un'azione sulla cupola.
Il restauro è stato completato ed il campanile è tornato al suo antico splendore.
Le Sfingi dell'Orto Botanico di Palermo
Le due sculture in pietra di Billiemi furono scolpite alla fine del XVIII secolo da Vitale Tuccio per l'ingresso del Gymnasium. Simbolo esoterico, legato alla fascinazione per le scoperte archeologiche del tempo, le Sfingi oggi presentano una condizione di deterioramento che l'intervento di restauro provvederà a risanare.
Il progetto sostenuto da IGT è stato realizzato con il coinvolgimento di studenti del corso di laurea di Conservazione e restauro dei beni culturali dell'Università di Palermo, uno dei pochi corsi presenti sul territorio nazionale che permettono agli studenti di abilitarsi alla professione di restauratori. Attraverso il sostegno al progetto, IGT prosegue il proprio impegno nella formazione di talenti e alla tutela e valorizzazione dei beni artistici del Paese, contribuendo alla realizzazione di opportunità concrete per il futuro della comunità e dei giovani professionisti della cultura.