Grandi restauri: il “Ritratto di Leone X” di Raffaello
IGT celebra i 500 anni dalla scomparsa di Raffaello finanziando l’importante restauro del ritratto “Ritratto di Leone X tra i cardinali Giulio de Medici e Luigi de’ Rossi”
Come racconta Ornella Sartiani, restauratrice della Sezione dei Dipinti Mobili su tela e su tavola dell'Opificio, la vicenda storica del dipinto è degna di un romanzo d'avventura: “L’opera giunge a Firenze nel 1518 e già dai primi anni della sua presenza in città sono documentati spostamenti all’interno della Galleria Palatina, degli Uffizi e anche delle stanze di questi musei, fino ad arrivare al suo trasferimento a Parigi: alla fine del 1799, anche quest’opera come molte altre conservate a Firenze e in particolare modo a Palazzo Pitti, vengono trasferite a Parigi dalle truppe francesi. Ci si può immaginare il viaggio di andata e poi di ritorno quando, nel 1816, viene riportata a Firenze.”
L'intervento di restauro sostenuto da IGT, a cura dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, è stato indispensabile per permettere un ulteriore approfondimento della conoscenza dei procedimenti pittorici propri di Raffaello.
Le indagini sono state svolte prima di eseguire il doppio e complesso intervento che ha previsto la manutenzione della struttura lignea della tavola, con intervento sulla curvatura delle assi, nonché il vero e proprio restauro pittorico. Tali indagini permetteranno quindi di documentare i progressi raggiunti e lo stato effettivo dell'opera, rendendo disponibili una ricchissima quantità di informazioni per gli studiosi e per eventuali interventi futuri.
“Il patrimonio artistico italiano ha bisogno di essere conservato e valorizzato. Da sempre abbiamo scelto di interpretare il nostro ruolo con responsabilità, oltre che nel perseguire i nostri obiettivi aziendali, anche attraverso il sostegno a numerosi e importanti progetti a supporto della comunità di cui siamo parte. Ognuna di queste iniziative ci permette di condividere e raccontare i valori che guidano le nostre attività e ci legano alle radici culturali del nostro Paese. Oggi siamo orgogliosi di aver contribuito al restauro di quest’opera così importante a fianco delle istituzioni nella salvaguardia e nel sostegno all’arte e alla cultura”
Fabio Cairoli, CEO IGT Global Lottery